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Pagamenti e protesti: chiude male il 2011

03/04/2012

Nella seconda metà del 2011 si è interrotto il lento e debole processo di ritorno verso la normalità nei paga- menti tra le imprese, avviato dopo la fase più acuta della crisi che si è ab- battuta sulle aziende italiane tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009.

I dati degli ultimi tre mesi del 2011 confermano, infatti, i segnali negativi emersi nel terzo trimestre, sul fronte sia dei protesti levati alle imprese, sia dei ritardi nei pagamenti.

In base agli archivi di Cerved Group, nel corso del 2011 si contano circa 43.000 società cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale. Il dato, pur segnando un calo del 4,2 per cento rispetto all’anno precedente, rimane allarmante in termini assoluti: il numero di società protestate risulta maggiore del 33 per cento rispetto alle 32.000 del 2007, l’ultimo anno che non ha risentito della crisi del 2008. Inoltre, i dati trimestrali indicano che la tendenza positiva si è interrotta nella seconda metà dell’anno. Sono soprattutto le società che operano nell’edilizia e quelle del terziario ad evidenziare una situazione di maggiore difficoltà nel quarto trimestre, con un numero di soggetti protestati che supera abbondantemente il periodo pre crisi. L’Osservatorio sui protesti e i pagamenti delle imprese realizzato da Cerved Group a febbraio registra come il lento ritorno verso la normalità si sia interrotto: soffrono, soprattutto, costruzioni e terziario.

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