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Covid-19 e industria dell’illuminazione: a settembre migliorano gli indici occupazionali nelle imprese associate

05/11/2020

Prosegue l’indagine condotta da ASSIL – Associazione Nazionale Produttori  Illuminazione federata ANIE Confindustria – per analizzare l’impatto che la crisi generata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 sta avendo sulle imprese associate che, con un fatturato complessivo di oltre 2,8 miliardi di €, rappresentano oltre il 65% del mercato italiano dell’illuminazione e oltre 8.700 addetti. 
La survey condotta dall’Associazione sull’andamento delle imprese per il mese di settembre conferma il dato di  progressiva riapertura totale delle attività, con oltre il 97% delle imprese che dichiara di essere totalmente aperte.  Solo il 2,9% dichiara apertura parziale, nessuna azienda risulta al momento chiusa. 
 
Migliorano anche gli indici di occupazione nelle aziende, con il 94,1% delle imprese che dichiara l’attività di oltre  l’80% del personale rispetto al 89,6% del periodo luglio/agosto. Segnali positivi anche dalle previsioni per la fine del  2020 con un aumento del 6,8% delle imprese che prevedono un impego del personale oltre il 90% rispetto alla  situazione pre Covid. 
Tornano a crescere le difficoltà nella gestione delle attività aziendali, con una crescita del 10% rispetto al dato del  periodo estivo. Si conferma particolarmente critico il rallentamento della domanda di beni e servizi, confermato  da oltre il 95% delle aziende. 
 
Segnali di ripresa per la produzione delle imprese ASSIL, con oltre un’impresa su due che dichiara una capacità  produttiva pari allo stesso periodo dell’anno precedente, +23,9% rispetto al periodo luglio/agosto. Le previsioni per il  IV trimestre dell’anno indicano che oltre l’88% delle imprese prevede una capacità produttiva almeno dell’80%  rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, +6.1% su luglio/agosto, e la stessa capacità è prevista per il 67,6%  delle imprese per l’anno 2020, in calo del 1,1% su luglio/agosto. 
Calano gli ordini, con il 62,9% delle imprese registra una contrazione nel mese di settembre 2020. In particolare, il  14,3% registra una riduzione oltre il -30%. Critiche anche le previsioni per la chiusura del 2020, con l’88,6% delle  imprese che prevedono una chiusura degli ordini per il 2020 di segno negativo, in aumento del 9,4% rispetto alle  indicazioni fornite dalle imprese nel periodo luglio/agosto. In particolare, il 48,6% prevede una contrazione compresa  tra -10% e -30%. 
 
Per quanto concerne invece l’andamento del fatturato, il 68,6% delle imprese registra una contrazione nel mese  di settembre 2020. In particolare, il 22,9% registra una riduzione oltre il -30%, +19,5 rispetto alle indicazioni delle  imprese per il periodo luglio/agosto. Peggiorano anche le previsioni per la chiusura del 2020, con oltre il 91% delle  imprese, +8,8% rispetto alle previsioni fornite nel periodo luglio/agosto. In particolare, un’azienda su due prevede  una contrazione compresa tra -10% e -30% e l’11,5% prevede una contrazione oltre il -30%.
 
Cresce dell’8,6% la percentuale delle imprese che dichiara di aver acceduto alle misure di sostegno attuate dal  Governo nel periodo luglio/agosto, per un totale di 91,4% delle imprese. In particolare,aumenta l’accesso alla Cassa  Integrazione (93,5%), sospensione di mutui e leasing (22,6%) e accesso alla liquidità (19,4%). 
In aggiunta alla crisi economica globale, l’introduzione dei requisiti dei nuovi regolamenti comunitari sulla  progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura energetica rappresenta un aggravio di costi per oltre l’81,3%  delle imprese (+8,2 rispetto a luglio/agosto) ma migliorano le indicazioni con un’incidenza fino al 2% del fatturato  aziendale per il 62,9% delle imprese.  
Migliorano invece le previsioni relative alle tempistiche per il ritorno ai livelli di business pre-Covid. Infatti, il 54.6%  delle imprese prevede di poter tornare ai livelli di business precedenti alla pandemia in 12 mesi o meno, l’11,5% in  più rispetto al periodo luglio/agosto.
 
Per superare questa crisi le imprese indicano come principali strategie lo sviluppo di nuovi prodotti e la rimodulazione dell’offerta per il 71,4% (+5,9% su luglio/agosto), la ridefinizione delle strategie di export per il  48,6% (+10,7% su luglio/agosto), la necessità di prevedere canali di vendita alternativi per il 54,3% (+6% su  luglio/agosto) e l’implementazione della trasformazione digitale per il 45,7%. Infine, anche per il mese di settembre la survey conferma le aspettative delle aziende ASSIL, che chiedono  l’attuazione di tutte le misure possibili a sostegno delle imprese e del mercato come, ad esempio, aiuti a fondo  perso, riduzione del cuneo fiscale, ripartenza dei lavori pubblici e semplificazione burocratica. 
 

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