Energia, +0,4% i consumi delle imprese. Nelle costruzioni consumi stazionari

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Energia, +0,4% i consumi delle imprese. Nelle costruzioni consumi stazionari

22/09/2017

Il quadro congiunturale nei primi sette mesi del 2017, elaborato dall'Ufficio studi di Confartigianato, mostra un aumento tendenziale dellâ€™1,2% della richiesta di energia elettrica mentre dallâ€™analisi dei conti nazionali trimestrali emerge nella prima metÃ dellâ€™anno una crescita del PIL dellâ€™1,4% rispetto allo stesso periodo dellâ€™anno precedente.

In questa fase di ripresa dellâ€™economia e della domanda di energia Ã¨ possibile focalizzare lâ€™analisi sul trend dei consumi elettrici delle imprese e la relativa articolazione per settore e territorio sulla base dei dati pubblicati in estate da Terna e relativi allo scorso anno.

Nel 2016 i consumi di energia elettrica delle imprese ammontano a 205.845 GWh e sono in aumento dello 0,4% rispetto allâ€™anno precedente, consolidando la crescita dellâ€™1,6% registrata nel 2015. In particolare i consumi aumentano dello 0,5% nel Manifatturiero, dello 0,4% nei Servizi Vendibili mentre si osserva una stazionarietÃ (-0,1%) nelle Costruzioni ed un calo dellâ€™1,2% nellâ€™Energia ed acqua.

Approfondendo lâ€™esame settoriale nel Manifatturiero di base (25,6% dei consumi delle imprese) si osserva un aumento dei consumi elettrici dellâ€™1,0%, interamente sostenuto dalla Siderurgica (+4,7%). Nel Manifatturiero non di base (che addensa il 25,8% del consumo totale delle imprese) i consumi risultano stazionari (+0,1%); in questâ€™ultimo comparto registrano un aumento della domanda di energia elettrica le imprese nei settori dei Mezzi di Trasporto (+2,6%), Vestiario e abbigliamento (+1,9%), Meccanica (+0,9%), Alimentare e Pelli e cuoio (entrambi con +0,2%).

In chiave territoriale â€“ per cui consideriamo i consumi del totale industria e servizi â€“ nel 2016 i consumi di energia elettrica delle imprese sono aumentati maggiormente in Puglia (+3,8%), seguita da Valle dâ€™Aosta (+2,8%), Molise (+2,6%), Veneto (+1,6%) e Trentino Alto Adige (+1,2%); allâ€™opposto i cali piÃ¹ accentuati si osservano in Calabria (-2,0%), Sicilia (-2,2%) e Lazio (-3,3%).

Nel confronto provinciale la maggiore crescita dei consumi elettrici delle imprese si registra a Taranto (9,6%), seguita da Verona (5,4%), Massa Carrara (3,8%), Brindisi (3,7%), Isernia (3,1%) e Bolzano (3,0%). Seguono, con aumenti superiori od uguali ai due punti percentuali, Aosta e La Spezia (2,8%), Piacenza e Medio Campidano (2,6%), Campobasso (2,5%), Belluno e Viterbo (2,3%), Terni (2,2%), Sondrio e Modena (2,0%).

Se analizziamo il comparto manifatturiero al netto del siderurgico si osserva che il Molise Ã¨ la regione in cui i consumi elettrici sono cresciuti maggiormente (+6,9%), seguita da Umbria (+2,3%), Trentino Alto Adige (+1,6%), Emilia Romagna (+1,3%), Puglia (+1,2%), Sardegna (+1,1%) e Piemonte (+1,0%); al contrario le regioni in cui sono diminuiti di piÃ¹ i consumi di energia elettrica sono Sicilia (-8,8%), Calabria (-3,2%), Valle dâ€™Aosta (-2,2%) e Liguria (-2,1%).

Per quanto riguarda il trend dellâ€™indice di intensitÃ elettrica delle imprese, nel 2016 il rapporto tra i consumi elettrici del sistema delle imprese e il valore aggiunto a prezzi costanti mostra una riduzione dello 0,4%. In particolare prosegue nel percorso di efficientamento il settore Manifatturiero che nellâ€™ultimo anno registra una riduzione dello 0,6% del rapporto tra consumi elettrici e valore aggiunto, cumulando nellâ€™arco di un decennio un calo del 15,7%.