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Ascensori, manutentori cercasi

21/04/2017

Professione “manutentore di ascensori”: un mestiere raro, eppure ricercatissimo nel nostro Paese, il primo in Europa per numero di impianti installati, circa un milione.
Ma i manutentori non si trovano: la questione sta diventando paradossale perché il rilascio dei certificati di abilitazione all’esercizio della professione di manutentore di ascensori e montacarichi è stato inspiegabilmente stralciato dal DPR 10/01/2017, lasciando le imprese manutentrici in grande difficoltà.
Sostanzialmente non si riesce a sostituire il personale in uscita con tecnici specializzati in possesso della necessaria certificazione perché non è possibile fare gli esami abilitanti all’esercizio della professione.
 
Quanto denunciato da Assoascensori, l’associazione che in ANIE Confindustria rappresenta le aziende che effettuano progettazione, costruzione di impianti e componenti, installazione, riparazione e manutenzione di ascensori, montacarichi, scale e marciapiedi mobili, è una situazione che si trascina almeno dal 2012, quando le Commissioni d’esame vennero soppresse direttamente dalle Prefetture, per effetto di un decreto-legge (6 luglio n. 95 «Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario»).
 
Difficoltoso il rilascio delle abilitazioni. Ad oggi la competenza in materia di rilascio dei certificati di abilitazione all'esercizio della professione di manutentore di ascensori e montacarichi è attribuita alle Prefetture che risultano prive, tuttavia, del supporto delle Commissioni d’esame e, quindi, di fatto impossibilitate ad accertare l'idoneità dei candidati al conseguimento del titolo abilitativo e a rilasciare il titolo stesso.
Il 10 gennaio 2017 il Presidente della Repubblica ha firmato il provvedimento che recepisce la Direttiva Ascensori 2014/33/UE relativa agli ascensori ed ai componenti di sicurezza degli ascensori ma non è stata inserita né la norma relativa all’adeguamento degli ascensori installati prima del 1999 (nonostante le richieste del Consiglio di Stato e il parere positivo delle Commissioni di Camera e Senato, il Governo ha ritenuto opportuno rinviarne la regolamentazione a un successivo decreto) né la norma relativa al ripristino delle istituzioni competenti in materia di rilascio dei certificati di abilitazione all’esercizio della professione di manutentore di ascensori e montacarichi, inserita invece nella bozza approvata dal Consiglio dei Ministri dello scorso giugno.
“Non ci spieghiamo questa inerzia del Governo – ha spiegato Roberto Zappa, presidente di Assoascensori – a nostro avviso paradossale, se si pensa ai nuovi posti di lavoro che il settore potrebbe offrire in un Paese che ha un tasso di disoccupazione superiore all’11% e quasi il 40% di giovani disoccupati. Il ripristino degli esami per l’abilitazione alla manutenzione degli ascensori consentirebbe, ad esempio, l’assunzione di decine di giovani che hanno completato il ciclo di apprendistato, ma non possono essere inquadrati come tecnici manutentori, in assenza del patentino rilasciato dalle Prefetture. Ricordo che la Provincia di Bolzano, essendo autonoma ha mantenuto le commissioni e ha in programma una sessione d’esame nelle prossime settimane per nuovi addetti sul suo territorio; il resto d’Italia invece deve attendere che il Governo avvii l’iter per la pubblicazione di un nuovo provvedimento, non si sa quando…”
 
I rischi. “C’è poi un’altra questione, non meno importante – continua ancora Zappa -: l’assenza di personale abilitato e qualificato rischia di compromettere la sicurezza degli impianti. Finora, infatti, la manutenzione obbligatoria degli ascensori da parte di tecnici qualificati ha permesso di mantenere livelli di sicurezza, affidabilità e durata notevolmente superiore ad altri mezzi di trasporto, ma non dobbiamo dimenticare che il parco ascensori in funzione nel nostro Paese è il più vasto e tra i più vecchi in Europa: circa il 40% degli impianti in funzione ha più di 30 anni e oltre il 60% non è dotato di tecnologie moderne capaci di garantire un livello assoluto di sicurezza agli utenti, quali i sistemi di chiamata d’emergenza, i sistemi di chiusura delle porta automatiche, il livellamento tra piano e cabina di ascensore. Abbiamo un’industria ascensoristica di altissimo livello, eccellenza del made in Italy nel mondo. Al Governo chiediamo due cose: ripristinare i patentini per avere personale qualificato che continui a garantire manutenzione e quindi impianti sicuri e promuovere l’ammodernamento degli ascensori, partendo dal presupposto che la prevenzione in sicurezza è sempre un investimento. Non chiediamo aiuti, vogliamo solo gli strumenti per lavorare”.

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