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Energy storage, installazioni mai così alte da 10 anni

28/03/2022

Rispetto agli ultimi 10 anni si rileva nei dodici mesi del 2021 un incremento del +88% del numero di installazioni, a cui corrisponde un aumento della potenza pari al +105% e della capacità di accumulo pari al +138%. Questo è quanto emerge dai dati dell’ultimo rapporto “Osservatorio sistemi di accumulo” di ANIE Federazione registrati dal sistema Gaudì di Terna.

Tutti i sistemi di accumulo installati nel 2021 sono stati abbinati a impianti fotovoltaici.

I dati sulle installazioni per il 2021

Al 31 dicembre 2021 risultano installati ben 75.044 sistemi di accumulo (SdA), per una potenza complessiva di 406 MW e una capacità massima di 744 MWh. A questi si aggiungono gli impianti di Terna per complessivi 60 MW e 250 MWh.

La tecnologia più diffusa è quella a base Litio (97,8% circa del totale) seguita dal Piombo (1,8% circa); a seguire le altre tecnologie tra cui si fanno strada i SdA a volano (0,14%) ed i supercondensatori (0,12%).

Il 95% dei SdA connessi è di taglia < 20 kWh con una netta prevalenza dei sistemi compresi nel range tra 5 kWh e 10 kWh (41%), seguiti dai sistemi di capacità inferiore o uguale ai 5 kWh (30%), da quelli con capacità tra 10 kWh e 15 kWh (20%) e quelli con capacità compresa tra 15 kWh e 20 kWh (4%).

Per quanto riguarda la tipologia di configurazione, prevalgono con il 69% quelli installati “lato produzione in corrente continua”, mentre quelli “lato produzione in corrente alternata” e “lato post-produzione” si attestano rispettivamente al 10% e 21%.

Il 99,9% dei SdA risulta abbinato ad impianti fotovoltaici, di cui il 97% è di taglia residenziale.

La Lombardia è la regione con il maggior numero di installazioni (18.861 SdA per una potenza di 89 MW e una capacità di 163 MWh) seguita dal Veneto (11.779 SdA per 59 MW e 116 MWh), dall’ Emilia-Romagna (7.707 SdA per 46 MW e 82 MWh) e dal Piemonte (5.730 SdA per 45 MW e 73 MWh).

Rimangono fermi ad 1 unità i SdA stand-alone, abbinati a centrali termoelettriche ed a celle a combustibile, mentre a 2 unità quelli abbinati a impianti eolici.

L'analisi dei dati relativi al 2021

Il trend del 2021 è in notevole crescita per numero, potenza e capacità di accumulo rispetto al 2020 con valori superiori rispettivamente del 165%, 169% e 262%. In particolare, in tutti i mesi dell’anno le installazioni hanno superato le 1.000 unità con un andamento di crescita graduale da gennaio a dicembre, in cui si registra il picco massimo con 5.483 nuovi sistemi installati.

Analizzando la tipologia di configurazione si conferma lo spostamento delle nuove installazioni verso quelle “lato produzione in corrente continua”. Nel 2021 questa configurazione ricopre l’83% del totale (+28% rispetto al 2020), rispetto al 10% di quelle “lato post-produzione” (-22%) e al 7% di quelle “lato produzione in corrente alternata” (-6%).

È in aumento la taglia di potenza degli impianti fotovoltaici residenziali a cui sono accoppiati i SdA: nel 2021 il numero di installazioni di sistemi abbinati ad impianti fotovoltaici di taglia compresa tra 6 e 10 kW rappresenta il 39% del totale (rispetto al 19% nel 2020), mentre quello per impianti di taglia compresa tra i 3 e i 6 kW rappresenta il 49% del totale (rispetto al 64% del 2020) e quello per impianti di taglia inferiore ai 3 kW il 5% (rispetto al 15% del 2020), dati che evidenziano la scelta di massimizzare l’autoconsumo.

Tutte le Regioni hanno consolidato un segno positivo rispetto al 2020 per numero di installazioni, potenza e capacità di accumulo.

Le analisi di mercato

Dall’Osservatorio emerge un quadro non molto incoraggiante in vista degli obiettivi al 2030. Se da un lato i provvedimenti normativi sugli accumuli distribuiti di piccola taglia stanno portando frutti, dall’altro lato i segmenti di mercato di quelli di media taglia e di quelli centralizzati stand-alone stentano molto ad affermarsi. Per quest’ultimi il quadro legislativo è stato definito e sono già stati pianificanti investimenti, mentre il quadro regolatorio ha l’esigenza di essere ulteriormente adeguato. Ma procediamo con ordine.

Per quanto riguarda il primo segmento di mercato il 2021 è stato un anno record rispetto a tutti quelli precedenti, segno tangibile che una volta definite tutte le regole del gioco (i decreti ministeriali e le circolari dell’Agenzia delle Entrate hanno fornito tutte le disposizioni a fine 2020, circa 6 mesi dopo l’entrata in vigore del DL 34/2020) il Superbonus 110% e la detrazione al 50% combinati con le misure di cessione del credito e sconto in fattura hanno permesso di conseguire questi risultati. In uno scenario come quello che si è delineato negli ultimi mesi tra i maggiori timori degli operatori di mercato vi sono l’aumento dei costi dei materiali, l’approvvigionamento di questi e i ritardi accumulati a causa delle disposizioni del DL n. 4/2022, successivamente abrogate dal DL 13/2022 che comunque ha introdotto modifiche dall’oggi al domani. Per tali motivi ANIE Rinnovabili auspica che il legislatore proroghi la scadenza del 30 giugno 2022, data entro la quale devono essere effettuati lavori per almeno il 30 per cento dell'intervento complessivo, e si estenda dopo il 2022 la misura del superbonus anche alle abitazioni singole. Molteplici sono le ragioni: in primis, secondo la rilevazione di Enea al mese di febbraio 2022, il 51,5% degli investimenti si concentra su edifici unifamiliari ed indipendenti; in secondo luogo, il 52% degli edifici ad uso residenziale è costituito da abitazioni singole; da ultimo, è sulle abitazioni singole che si concentrano maggiormente gli investimenti in tecnologia rinnovabile.

Gli altri segmenti di mercato

Per quanto concerne gli altri segmenti di mercato nel 2022 dovrebbero entrare in esercizio i 96 MW di accumuli dell’asta del CAPACITY MARKET tenutasi nel 2019 ed i 250 MW dell’asta del progetto pilota FAST RESERVE tenutasi nel 2020, entrambe bandite da Terna. L’auspicio è che gli iter autorizzativi siano completati in tempo utile e non sorgano criticità dettate dalla situazione contingente, ovvero carenza e rincaro di materie prime e materiali. Riguardo al quadro regolatorio si è in attesa della delibera di approvazione degli algoritmi con cui computare, a seconda della configurazione del SdA, l’energia elettrica prelevata dalla rete e funzionale a consentire la successiva immissione in rete e di cui Terna ha chiuso la consultazione lo scorso 21 gennaio. A ciò si aggiunga la consultazione di ARERA sull’articolato del TIDE, Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico.

Nel frattempo, proseguono i colloqui dell’Italia con la Commissione Europea per l’attuazione dell’art. 18 del Dlgs 210/2021 che prevede l’istituzione di aste per l’approvvigionamento a termine degli accumuli in funzione della progressione temporale con cui si svilupperanno le FER.

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