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Legge di delegazione europea 2019 approvata dal Senato: novità su rinnovabili e comunità energetiche

05/11/2020

Con 134 voti favorevoli, 64 contrari e 31 astensioni, ieri il Senato ha approvato, con modifiche, il ddl n. 1721, legge di delegazione europea 2019, che ora passa al vaglio della Camera.
 
La legge di delegazione europea dà attuazione a 38 direttive e adegua l'ordinamento a 18 regolamenti, in diverse materie quali lo sviluppo delle fonti rinnovabili, l'energia elettrica, le pratiche commerciali sleali nella filiera agricola e alimentare, il codice europeo delle comunicazioni elettroniche in vista dello sviluppo delle nuove reti 5G, la tutela del diritto d'autore nel mercato digitale, l'agenzia per la cybersicurezza.
 
APPROVATI EMENDAMENTI. “L’emergenza covid ci spinge ad individuare soluzioni che sostengono il lavoro delle attività produttive nella ripresa economica. Un contributo concreto al settore della filiera green e alle imprese arriva oggi con l’approvazione in Senato del disegno di legge di delegazione europea 2019 nel quali sono contenute importanti modifiche rispetto al testo iniziale che determinano un incisivo stimolo alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e agli interventi di efficienza energetica. Le modifiche individuano anche alcuni criteri e principi per adeguare il quadro regolatorio ad un nuovo modello di mercato elettrico in linea con le regole europee, più efficiente e con costi di servizi ridotti grazie ad un aumento della concorrenza. Questo cambiamento strutturale nel mercato elettrico comporterà vantaggi diretti con la riduzione del costo dell’energia in bolletta per cittadini ed imprese. Con gli emendamenti approvati in aula” – dichiara il Presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo, Gianni Girotto – “abbiamo voluto precisare alcuni criteri e aspetti ritenuti essenziali ad aprire nuove prospettive di mercato nella transizione energetica ed ecologica del Paese. In particolare abbiamo semplificato le modalità di contabilizzazione in bolletta dell’energia condivisa, a vantaggio dei consumatori che fanno parte di “Comunità di energia” rinnovabile, con lo storno diretto della quota di energia condivisa oltre ad individuare la fissazione di un termine di sei mesi, per le regioni e le province autonome, al fine dell’individuazione di aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. Viene previsto che nell’individuazione delle aree idonee e non siano rispettati i principi della minimizzazione degli impatti sull’ambiente, sul territorio e sul paesaggio, fermo restando il vincolo del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e tenendo conto della sostenibilità dei costi correlati al raggiungimento di tale obiettivo. Viene introdotta inoltre la valorizzazione dell’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili quale fattore per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione nel settore dei trasporti stimolando l’introduzione di ulteriori misure di semplificazione che sono necessarie per accelerare la realizzazione di una rete di infrastrutture di ricarica in grado di supportare la diffusione di veicoli elettrici. Si inserisce nel testo anche la previsione dell’avvio, nel rispetto della sicurezza del sistema, di sperimentazioni finalizzate a un graduale passaggio a un sistema di auto-dispacciamento, volto a promuovere un ruolo più attivo dei gestori delle reti di distribuzione e una migliore valorizzazione dell’apporto della generazione distribuita, anche attraverso un sistema di premi e penalità che stimoli produttori e consumatori di energia a bilanciare le proprie posizioni a livello locale.
 
Riteniamo che il risultato raggiunto nel testo approvato al Senato sia utile ma non del tutto esaustivo per affrontare la portata del momento storico che stiamo vivendo. E’ necessario rendere coerente il quadro regolatorio nazionale con le nuove direttive europee per creare maggiori vantaggi che si traducono anche con la riduzione dei costi in bolletta per le attività produttive. Siamo consapevoli della capacità che la filiera industriale del settore green ha nello stimolare la creazione di nuovi occupati e nel sostenere la ripresa economica. Monitoreremo affinché l’attuazione avvenga in tempi certi”, conclude il presidente Girotto.

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