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Energy performance contract: dalla conferenza FIRE tutte le novità

15/10/2018

A che punto siamo con gli Energy Performance Contract? Durante la conferenza FIRE dedicata al tema, svoltasi il 2 ottobre, è emerso che gli EPC sono in costante evoluzione, affermandosi in alcuni contesti sia della pubblica amministrazione che del privato. Il dato più interessante, tipico di questo strumento, è che offre una garanzia al cliente finale, superando l’incertezza che l’intervento proposto non funzioni: in altre parole abbina ad un servizio energetico la garanzia dei risultati, così che il cliente finale (privato o pubblico) vede raggiungere la realizzazione dell’intervento (riqualificazione di un edificio, impianto di illuminazione, cogenerazione, processo industriale, etc.) ed un livello di prestazione assicurato. Oltre a ciò l’EPC facilita il finanziamento tramite terzi, e, dal momento che è basato sulla misura e verifica dei risparmi e su una gestione accurata dei rischi, aiuta a conoscere meglio l’uso dell’edificio o del processo industriale.
 
Dario Di Santo, il direttore di FIRE, ha evidenziato che "La FIRE ha sempre visto nell’EPC uno strumento utile per diffondere interventi di riqualificazione energetica. Negli ultimi anni abbiamo lavorato su diversi progetti e strumenti per favorire l’EPC: la standardizzazione e il finanziamento (ESI Europe, Investor Confidence Project, EEFIG, SEI Forum), la facilitazione e la flessibilità (guarantEE), la misura e verifica delle prestazioni (IPMVP), che è un tema importante quando si parla di risparmi energetici. I risultati si vedono: migliora la qualità degli EPC e la loro capacità di gestire anche riqualificazioni profonde di edifici e processi industriali, maturano le ESCO, ossia i fornitori dei servizi energetici, e si diffondono via via dispositivi finanziari e assicurativi mirati".
 
Durante la mattinata si è parlato proprio di casi studio nel pubblico e privato che mostrano come si possono raggiungere interessanti risultati. Le amministrazioni spesso riescono a riqualificare con ottimi risparmi (spesso con risparmi superiori al 30% e ritrovandosi con un patrimonio edilizio rinnovato e valorizzato). È il caso dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest o della Provincia di Padova, che ha realizzato il Progetto L3, o ancora del Raggruppamento di Missaglia (LC), che comprende 11 Comuni consorziati con 58 edifici. È stato presentato anche il caso di un sito industriale (tutti gli interventi e le esperienze sono descritte nel dettaglio nelle presentazioni disponibili sul sito FIRE).
 
Ettore Piantoni del CTI ha sintetizzato gli aspetti normativi legati all’EPC ed in particolare ha annunciato l’avvio in primavera del gruppo di lavoro sulle norme tecniche che dovrebbero definire i requisiti minimi dei contratti EPC.
 
Altri soggetti che ruotano attorno a questa tipologia di contratto sono le ESCO e le istituzioni finanziarie. La ESCO EDILVI, premiata lo scorso anno dal progetto guarantEE come best practice europea per l’uso del BIM associato a un contratto EPC, ha centrato il suo intervento sulla riqualificazione energetica e sismica degli edifici pubblici, descrivendo l’iter dei progetti partendo dalle procedure di gara fino all’ottenimento degli incentivi.
 
Foresight ha descritto l’Italian Green Bond Fund, un nuovo strumento finanziario a disposizione delle imprese. La banca intende creare una piattaforma di finanziamento sistemica nel mercato energetico e delle rinnovabili in Italia.
 
In chiusura Dario Di Santo ha spiegato le nuove linee guida che Eurostat ha rilasciato a maggio, redatte in collaborazione con la Banca europea degli investimenti (BEI), che chiariscono nel dettaglio le condizioni per gli enti pubblici per poter ricorrere all’off balance, dunque senza impattare i vincoli di bilancio, attraverso contratti EPC.
 
Come accennato, FIRE è coinvolta in diverse iniziative che hanno come oggetto gli strumenti finanziari e l’EPC. Fra queste guarantEE – illustrato da Giulia Centi dell’ENEA – ha lo scopo di favorire l’utilizzo di contratti di prestazione energetica per gli edifici del settore pubblico e privato attraverso la formazione di facilitatori e la diffusione di opzioni flessibili. Del progetto ESI EUROPE ha parlato Daniele Forni, illustrando il relativo modello di business, dedicato alle PMI, che ha come obiettivo quello di stimolare gli investimenti in efficienza energetica attraverso contratti standardizzati, valutazione di terza parte e l’assicurazione del risparmio energetico, riducendo la percezione del rischio dell’efficienza energetica. Livio De Chicchis ha infine condotto una sessione formativa sull’Investor Confidence Project, al fine di favorire la diffusione di approcci standardizzati per interventi nel settore industriale. Si segnala inoltre il contributo dato da FIRE alla realizzazione di una serie di eventi organizzati dalla Commissione europea con il supporto di MiSE, ENEA, ABI e UN EFI sul finanziamento dei progetti di efficientamento energetico, i cui atti sono disponibili qui: https://ec.europa.eu/energy/en/financing-energy-efficiency/sustainable-energy-investment-forums.

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