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Auto elettriche, in Giappone ci sono troppe stazioni di ricarica e poche vetture

26/08/2021

Uno degli ostacoli principali alla diffusione delle auto elettriche è la scarsità di colonnine di ricarica, che scoraggia i futuri acquirenti a scegliere un’auto elettrica. Non è così, però, in Giappone: al contrario, il paese del Sol Levante si trova ad avere troppe stazioni di ricarica rispetto alle auto effettivamente circolanti. Il motivo? Gli incentivi approvati a partire dal 2012, per l’equivalente di un miliardo di dollari, per l’installazione delle colonnine.
 
La penetrazione delle auto elettriche in Giappone è intorno all’1%, mentre il numero di stazioni di ricarica si aggira intorno a 29.200 — l’anno scorso erano oltre 30 mila. Si tratta del primo calo dal 2010, secondo i dati raccolti da Zenrin Co.
 
Centinaia di colonnine non vengono utilizzate o vengono messe fuori servizio, avendo una vita utile media di circa otto anni. Ciononostante, il paese ha in programma di aumentare ulteriormente il numero delle stazioni di ricarica, raggiungendo quota 150.000 a livello nazionale entro il 2030.
 
E in Italia?
 
Secondo l’ultimo report pubblicato da Motus-e, nel nostro paese a fine 2020 risultavano circa 9.709 impianti di ricarica, con 19.324 punti di ricarica totali. Le auto in circolazione sono poco meno di 100 mila, tra elettriche pure (che costituiscono il 60%) e plug-in hybrid. Solo nel 2020 ne sono state vendute quasi 60 mila, in forte aumento rispetto ai due anni precedenti. Il mercato dell’auto elettrica in Italia è in forte espansione: basti pensare che oltre il 77% di tutte le auto plug-in ed elettriche oggi in circolazione è stato immatricolato negli ultimi due anni.
 
A livello nazionale, si calcolano in media 5,13 auto per punto di ricarica, ma ci sono numerose differenze tra le regioni: si va dalla Valle d’Aosta, con un punto di ricarica ogni 650 automobili, alla Campania, con 6.773 auto per punto di ricarica. La gran parte di infrastrutture di ricarica (57%) si trova infatti nelle regioni del Nord. 
 
L’aumento dei punti di ricarica non tiene il passo dell’aumento delle vendite di auto elettriche o ibride plug-in: nel 2020 il tasso di crescita dei primi è stato del 41%, sei volte inferiore a quello delle seconde (+251%). 

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